Rassegna Stampa CRA

 

Verso la seconda Conferenza regionale sulla disabilità: giornata di lavoro a Spazio Reale  

Immagine: foto dei tavoli di lavoroGiornata di lavoro presso Spazio Reale a Campi Bisenzio per associazioni di disabili, soggetti del territorio, tecnici e operatori di cooperative e associazioni legate al mondo della disabilità, in preparazione dellaseconda Conferenza regionale sulla Disabilità che si terrà a Firenze alla Fortezza da Basso, il 15 settembre 2016.

Nei giorni seguenti, 16 e 17 settembre, si svolgerà, sempre a Firenze, la Conferenza nazionale.

La giornata, organizzata dall'assessorato al diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria della Regione Toscana, in collaborazione con il Crid e con la Cooperativa Sociolab, era articolata in 5 sessioni e 8 tavoli di lavoro dove con tecniche partecipative sono stati affrontati gli argomenti da cui sono scaturiti contributi utili alla stesura di documenti condivisi che saranno oggetto di discussione della Conferenza di settembre.

Alle sessioni di lavoro ha partecipato anche l'assessore a sociale, diritto alla salute e sport Stefania Saccardi. "Oggi – ha dichiarato Saccardi - si conferma la validità del metodo partecipativo nelle scelte strategiche nella sanità e nel sociale. La presenza di tante associazioni e operatori nel percorso verso la conferenza regionale di settembre ci rende più forti e motivati nella nostra azione. Dietro Toscana Accessibile c'è tutta la nostra politica per un territorio più fruibile e più inclusivo".

Dopo le sessioni mattutine, i lavori sono ripresi nel pomeriggio fino alle ore 16. Tra gli argomenti affrontati:

Adattamento domestico. In questa sessione è stata illustrata la sperimentazione di integrazione multidisciplinare (architteti, ingegneri, assistenti sociali, medici, fisiatri) realizzata nella zona fiorentina nord ovest e a Prato dalle rispettive Società della Salute, per fornire alla persona disabile e alla sua famiglia una consulenza e, quando ci siano i requisiti, anche un contributo economico.

Lavoro inclusivo. In due diversi tavoli sono state analizzate da un lato le risorse del FSE e la coprogettazione pubblico-privato, dall'altro le politiche dell'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Territorio accessibile. Qui si è parlato sia di mobilità integrata per l'accessibilità nel trasporto pubblico su ferro che di Reti di accessibilità.

Divisa in due tavoli anche la sessione Il progetto di vita, che ha fatto il punto sull'accreditamento dei percorsi di presa in carico e sugli strumenti e percorsi per l'individuazione di un modello di valutazione della presa in carico.

Infine la sessione sulla Scuola inclusiva sulla didattica per l'inclusione e la progettazione zonale della Regione Toscana.

Lorenza Pampaloni

Toscana Notizie 16 giugno 2016

 

Comunicare il Parco per una vera cultura dell’inclusione: spunti e riflessioni dopo il Convegno a San Rossore

Immagine: foto da dietro platea convegnoIl valore terapeutico ed ecologico del Parco inteso come luogo da vivere più che da visitare, può giocare un ruolo essenziale nella costruzione di una cultura dell’inclusione. Per questo nel convegno dal titolo “Parchi naturali e didattici: una bella storia da comunicare” che si è tenuto venerdì 24 giugno all’interno del Parco di San Rossore a Pisa organizzato da Cerpa Italia Onlus con la collaborazione e il contributo della Regione Toscana, del Crid (Centro regionale di informazione e documentazione per l’accessibilità) e del Parco di San Rossore, si è parlato di accessibilità come stimolo e risorsa per ottenere il massimo della fruibilità dell’ambiente per tutti.

Per la Regione Toscana ha aperto il convegno il coordinatore regionale del Crid, Andrea Valdrè mentreBeatrice Marucci, agronoma, ha preso la parola per prima sul tema della natura come grande contenuto esperienziale da cui può derivare anche un turismo accessibile, settore quest’ultimo che in Italia riguarda il 16% della popolazione.

Leris Fantini, consulente di Cerpa, ha ricordato, invece, i principi della Carta di Norcia e l’importanza di prevedere strumenti tecnologici che possano agevolare la visita del parco anche delle persone con disabilità. Luca Marzi, architetto, ha parlato di approccio Life Cycle, analizzando le metodologie di analisi dell’accessibilità in un contesto territoriale “protetto”. Mentre Gabriele Favagrossa, referente Aias e Ledha Milano e Fish di Roma, è partito dal concetto di accessibilità per tutti dei parchi naturali per una riflessione generale sulla mobilità accessibile.  “Fondamentale in questo senso – ha sottolineato Favagrossa - diventa quindi anche la formazione del personale che lavora nella filiera del trasporto”. Il referente Aias ha ricordato anche che attraverso il proprio sito web un parco dovrebbe informare anche con quali mezzi sia raggiungibile, quali accessori di supporto siano reperibili al suo interno e come sia possibile ricevere le informazioni basilari utili.

Dall’importanza dell’informazione alla comunicazione: a chiudere gli interventi della mattina è stata Maria Evelina Franzoni, blogger e esperta di comunicazione digitale.  “Raccontarsi è fra i primi obiettivi che deve avere un parco – ha detto Franzoni – ma deve farlo attraverso un racconto che sia il più possibile informale per trasformare qualcosa di impersonale in qualcosa di vivo. Spesso i siti non riportano informazioni sui parchi accessibili o le informazioni sono nascoste o parziali.  Ma l’utente cerca informazioni vere, attendibili, non nascoste”.

Gli interventi sono ripresi nel primo pomeriggio con il direttore del Parco di San Rossore, Andrea Gennai. “La visita nel parco – ha dichiarato Gennai - è un concetto che stiamo cercando di accompagnare ad altri approcci. I parchi si vivono. Il ruolo educativo dei parchi non può essere solo di visita, la sfida deve essere far vivere il parco facendolo diventare un’esperienza. Un’attività educativa che riesca a far vivere esperienze nel parco, ha anche un appeal turistico”.

L'intervento di Anna Rotellini architetto per il Settore Paesaggio della Regione Toscana, ha riguardato in particolare la necessità di superamento del PEBA come strumento di settore e la necessità di includere l'accessibilità tra gli indicatori della qualità ambientale e della ricaduta sulla salute umana, nei procedimenti diValutazione d'impatto ambientale (VIA) e di Valutazione ambientale strategica (VAS). I due temi sono stati affrontati come elementi strategici per portare il tema dell'accessibilità nella ordinaria strumentazione urbanistica e estendere il dibattito ai processi di partecipazione pubblica previsti dalle normative vigenti, allo scopo di diffondendere una cultura dell'"accessibilità per tutti" e di costruire una cultura dell'inclusivita', indispensabili per la costruzione di valore e significato di appartenenza all'interno di una società globale.

di Paola Baroni

Ufficio Stampa CRID 27 giugno 2016

 

Emergenza! Dialogo: A Castelnuovo cresce il livello del confronto grazie a una maggiore presenza di persone con disabilità

Immagine: foto tavolo di lavoroCosa fare in caso di emergenza con una persona autistica? Come sapere, durante l’intervento, dove risiedono le persone con disabilità? In fase di pre-emergenza quali misure preventive si possono prendere nei confronti del disabile? A queste e a molte altre domande ha cercato di rispondere il tavolo del laboratorio “Emergenza! Dialogo tra Disabilità e Protezione Civile” che si è tenuto a Castelnuovo Garfagnana il 7 maggio, terzo degli appuntamenti in programma per il ciclo d’incontri sul tema promosso dalla Regione Toscana. Molti i partecipanti disabili che hanno preso parte al laboratorio: persone con disabilità motorie e sensoriali hanno alzato il livello del confronto, portando le personali esperienze e ipotizzando comportamenti, legati alla loro specifica condizione, in situazioni di emergenza.

Tra le esigenze emerse è tornata centrale, come già successo ai precedenti tavoli di confronto di Poggio a Caiano e Monte San Savino, quella da parte degli operatori chiamati a intervenire, di poter conoscere la residenza delle persone con disabilità. A questo proposito è stata formulata anche una prima ipotesi nel rispetto di quanto previsto dalla normativa sulla privacy: la possibilità, cioè, di prevedere per i disabili una adesione volontaria a rilasciare le proprie generalità, con indirizzo di residenza, tramite il proprio medico di base.

tecnici dell’ufficio comunale hanno raccontato anche quali misure preventive sono state messe in atto dopo i terremoti, recenti e meno recenti, su cui il Comune di Castelnuovo Garfagnana è stato chiamato a intervenire con i propri operatori. Con la Protezione Civile Regione Toscana, le altre associazioni che hanno partecipato al tavolo sono state il Gruppo Volontario Comunale di Protezione Civile, i Servizi Sociali dell’Azienda Asl Toscana Nord Ovest, le cooperative sociali e le associazioni di persone con disabilità, i ragazzi del Servizio Civile, la Misericordia di Castelnuovo.

Insieme ai tecnici comunali intorno al tavolo c’era anche la vicesindaco, Patricia Josephine Tolaini. L’incontro è stato coordinato dal Crid, il Centro regionale di Informazione e Documentazione per l’Accessibilità che organizza i laboratori insieme a Fish, Fand, Anci Toscana, Cesvot e Comitato Operativo Regionale del Volontariato (Corv).

di Paola Baroni

Ufficio Stampa CRID 8 maggio 2016

 

Disabilità, Protezione e Privacy: a Monte San Savino se ne discute a "Emergenza!"

Immagine: foto tavolo di lavoroSecondo laboratorio di “Emergenza! Dialogo tra Disabilità e Protezione Civile” promosso dalla Regione Toscana Monte San Savino venerdì 7 maggio per discutere di previsione e prevenzione con le associazioni rappresentanti di persone con disabilità e le altre organizzazioni impegnate sul territorio. Al tavolo conMatteo Garzella che per conto di Cesvot coordina le attività dei laboratori insieme a Crid (Centro regionale di Informazione e Documentazione per l’Accessibilità), Fish, Fand, Anci Toscana, Comitato Operativo Regionale del Volontariato (Corv), gli operatori hanno sperimentato la metodologia partecipata del “World Cafè”.

Dopo la proiezione del video che ha colpito San Savino nel 2013, i partecipanti sono entrati nel gioco di ruolo proposto dal coordinatore del tavolo.

Due le esigenze più importanti emerse a conclusione:

  • La necessità nella fase di pre-emergenza di conoscere da parte degli operatori della Protezione Civile la residenza delle persone con disabilità. Il tema delicato per le implicazioni legate alla normativa sulla privacy, è stato centrale nella discussione e il nodo da tempo è in attesa di risoluzione.
  • La necessità di una formazione specifica per gli operatori sui comportamenti da adottare, in caso di emergenza, con persone con disabilità legate in particolare alla sfera sensoriale e cognitiva.

Prezioso per il laboratorio è stato il contributo arrivato da un partecipante in carrozzina che ha raccontato quanto accade quando una persona paraplegica o tetraplegica si trova costretta a salire le scale senza mezzi  o ausili meccanici, messi fuori uso dalla mancanza, ad esempio, della corrente elettrica.

Molti gli interventi arrivati dagli altri partecipanti al tavolo: oltre alla Protezione Civile della Regione ToscanaCroce Rossa ItalianaVolontari Salvaguardia Ambiente,Croce Bianca, tecnici dell’Ufficio Tecnico del Comune, operatori dei servizi sociali della Azienda Usl Toscana Sud Est. All’incontro c’erano anche l’assessore alle politiche Ambientali, Gianluca Gentile e il comandante della Polizia Municipale di Monte San Savino, Riccardo Salvini.

di Paola Baroni

Ufficio Stampa CRID7 maggio 2016

 

Disabilità e Protezione Civile: al via a Poggio a Caiano il primo laboratorio di "Emergenza!"

Immagine: foto tavolo di lavoroSi è aperto il ciclo di incontri “Emergenza! Dialogo tra Disabilità e Protezione Civile” promosso dalla Regione Toscana, con il primo laboratorio partecipato venerdì 5 maggio a Poggio a Caiano (Prato) sul tema protezione civile e disabilità. Al tavolo dei partecipanti insieme alla Protezione Civile Regionale, si sono incontrate a Poggio a Caiano le associazioni Anpas Toscana, la Misericordia di Poggio a Caiano, la Vab Colline Medicee, l’associazione pratese Emergens e la commissione Protezione Civile del Collegio Geometri di Prato. Con loro per affrontare il tema dell’approccio alla persona con disabilità nel corso di emergenze idrogeologiche, anche tecnici del Comune di Poggio e un’assistente sociale.

Al primo laboratorio dei tre previsti a Poggio (5, 12,19 Maggio) nel mese di maggio hanno preso parte anche il sindaco Marco Martini e il coordinatore del Crid, Andrea Valdré, il Centro regionale di Informazione e Documentazione per l’Accessibilità che coordina le attività dei laboratori insieme a Fish, Fand, Anci Toscana, Cesvot e Comitato Operativo Regionale del Volontariato (Corv). Nel ciclo di incontri sono coinvolte anche le amministrazioni di Castelnuovo Garfagnana (7,14, 21 Maggio) e Monte San Savino (6,13,20 Maggio).

“Si tratta – ha dichiarato Andrea Valdrè in apertura del laboratorio a Poggio - della prima esperienza italiana che attraverso un tavolo multisciplinare e un percorso partecipato promuove i temi del soccorso e dell’assistenza alle persone con disabilità in casi di emergenza”.

Il sindaco Martini ha ricordato l’elevato rischio idraulico che interessa Poggio a Caiano. “Questo di oggi – ha sottolineato- può essere un esempio di buon governo, perché rappresenta la volontà d’intervenire su cose concrete per migliorare i Piani Comunali di Emergenza adeguandoli a chi ha problemi di accessibilità”.

Un video ha ricordato l’alluvione del 1992 quando l’Ombrone ruppe 40 metri di argine, inondando Poggio a Caiano. Attraverso il gioco dei ruoli i partecipanti hanno provato a creare soluzioni adatte alla propria persona in caso di emergenza.  Dal ciclo di incontri dovranno emergere metodi e buone pratiche, spunti per inserire neiPiani di Protezione Civile Comunali misure più efficaci per l’intera popolazione, in particolare per le persone disabili, nonché una nuova sensibilità verso una cultura dell’accessibilità.

di Paola Baroni

Ufficio Stampa CRID 6 maggio 2016

 

Ecco "Toscana Accessibile": nove bottoni colorati e una grafica accattivante  

Immagine: home page portaleToscana Accessibile” E' il portale della Regione Toscana per la disabilità, uno strumento nuovo, moderno e soprattutto accessibile grazie a una consultazione facile e intuitiva da parte dell'utente. La Toscana è la prima regione in Italia a dotarsi di un portale relativo al mondo della disabilità per diffondere tutte le informazioni e le misure regionali in atto.

Il nuovo portale, inserito nel contesto di Open Toscana, cui si ispira come modello grafico e di potenzialità di sviluppo, arricchirà il sito della Regione potenziando un quadro già ricco di offerta di servizi mediatici e di interazione con i cittadini.

Il portale è semplice e intuitivo con poche parole chiave che spiegano le funzioni della nuova piattaforma, e 9 grandi bottoni colorati di accesso agli altrettanti temi in cui sono stati articolati i contenuti: 1. Ausili & Tecnologie, 2. Barriere & Mobilità, 3. Autonomia, 4. Salute, 5. Studio & Cultura, 6. Lavoro, 7. Diritti, 8. Sport, 9. Turismo & Ambiente.

Ogni area si apre con una pagina che contiene un testo di presentazione dei contenuti e sottocategorie che si aprono su altrettante pagine di documenti e contenuti.

Il portale, nella versione di apertura, raccoglie quasi esclusivamente le azioni e i progetti che la Regione Toscana realizza sul territorio, ma naturalmente lo strumento è aperto a contributi ulteriori da parte della comunità.

Obiettivi del portale sono l'evidenziazione delle politiche sull'accessibilità promosse dalla Regione, la maggiore leggibilità e fruibilità della sinergia e coordinamento tra i diversi settori regionali che a vario titolo si occupano di disabilità, il successivo sviluppo di modalità di interazione per l'accesso ai servizi, il supporto e data base per buone pratiche e tecnologie assistive, il supporto alla rete degli sportelli territoriali.

Alcuni esempi: il bottone "ausili e tecnologie" presenta procedure e prodotti, assistenza protesica e tecnologie assistive. Cliccando su "Barriere e mobilità" si aprono i percorsi e la consulenza per il superamento delle barriere architettoniche e sensoriali. Gli altri bottoni, ciascuno con un colore diverso, danno accesso agli altri temi, autonomia, salute, studio, lavoro, diritti, sport e turismo.

C'è una sezione di News dove troveranno spazio le notizie più rilevanti sul mondo della disabilità prodotte da parte dell'Agenzia Toscana Notizie, che ne curerà l'inserimento. Nella sezione Novità saranno accessibili informazioni, notizie e approfondimenti sui temi dell'accessibilità e disabilità in ambito regionale, interregionale e nazionale. Un interessante spazio Documenti offre la possibilità di consultare report e documenti di approfondimento sulle diverse tematiche.

Per quanto riguarda i Contatti, questi saranno supportati dall'Urp regionale che si interfaccia con i referenti tematici e i settori competenti per fornire ogni possibile risposta e chiarimento.

Il back office di Toscana Accessibile è una struttura di supporto, manutenzione e aggiornamento del portale, collegata ad un tavolo interdirezionale cui fanno capo i settori delle varie direzioni regionali coinvolte, così da garantire il puntuale aggiornamento dei contenuti.

Il coordinamento generale sarà curato dalla Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale, che si avvarrà del supporto del CRID, il centro regionale di informazione e documentazione per l'accessibilità. Raccolta e inserimento dei contenuti sarà invece gestita dalla redazione Web dell'Agenzia Toscana notizie.

Lorenza Pampaloni

Toscana Notizie 3 dicembre 2015

 

Vita indipendente,  Regione Toscana avvia consulenze tecniche

Si potranno richiedere consulenze, ed eventuali finanziamenti su realizzazione di opere edilizie, installazione arredi, attrezzature, dispositivi tecnologici, sistemi domotici.

FIRENZE – Vita Indipendente, la Regione Toscana avvia consulenze tecniche ed eventuali contributi economici finalizzati al superamento di barriere e all'adattamento dell'abitazione in relazione alle esigenze della persona con disabilità che vi risiede, al fine di favorire lo svolgimento di attività quotidiane, di studio e di lavoro nel proprio alloggio. Si tratta della sperimentazione di un nuovo modello regionale che verrà gestito dalla Società della Salute Fiorentina Nordovest con il CRID Centro Regionale di Informazione e Documentazione per l'Accessibilità e che si attuerà, in questa prima fase sperimentale, nei comuni della Società della salute fiorentina Nordovest e della Società della salute pratese.

Le consulenze ed i contributi riguardano: la realizzazione di opere edilizie; l'acquisto e l'installazione di arredi, attrezzature ed ausili, strumentazioni, dispositivi ed impianti tecnologici, sistemi domotici. Le richieste di contributo devono riguardare opere, acquisti ed installazioni ancora da eseguire e non finanziate da leggi nazionali o regionali.

I finanziamenti sono rivolti a persone con disabilità in possesso della certificazione di gravità ai sensi dell'art. 3, comma 3, della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, in età compresa fra i 6 ed i 65 anni, residenti nei comuni della Società della Salute Pratese e della Società della Salute Fiorentina Nord Ovest, presso l'abitazione per la quale si richiede l'intervento. Per l'accesso ai contributi economici è previsto un Isee standard del nucleo familiare della persona con disabilità non superiore a 30 mila euro.

Fonte: Redattore Sociale 29 aprile 2015

 

Conferenza regionale disabilità, presentati i progetti attivati sul territorio

Immagine: logo conferenzaTanti gli interventi promossi e finanziati dalla Regione per facilitare ed assistere le persone disabili. In occasione della Conferenza regionale è stato realizzato e diffuso un volume, realizzato da Regione, Sds Fiorentina Nord-Ovest e CRID in collaborazione con Anci Toscana e Cesvot, che cerca di fare una panoramica il più esaustiva possibile di tutti i progetti attivati sul territorio.Oltre a quelli condotti da Asl, Sds, Zone distretto e altri soggetti, la sezione finale contiene un quadro con tutti quelli promossi dai vari settori della Regione. Le aree di intervento strategiche delle politiche regionali riguardano: accessibilità, assistenza, semplificazione accesso, lavoro, progetti di vita (scuola, dopo di noi, ecc.) e vita indipendente.

Lo sviluppo di queste priorità avviene attraverso il sostegno all’autonomia personale (abbattimento di barriere fisiche e sensoriali per garantire fruibilità di spazi e servizi) e alla famiglia (coinvolgimento nel progetto di vita del familiare disabile armonizzando tempi di cura e lavoro e sperimentando forme di assistenza durante e dopo di noi), la costruzione di percorsi di autonomia in campo scolastico, formativo e lavorativo e la de-istituzionalizzazione e personalizzazione dei percorsi assistenziali.

Ecco una rapida panoramica agli interventi più significativi.

Due strutture storiche di proprietà della Regione sono la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci e la Stamperia Braille. La prima, che ha iniziato la propria attività negli anni ’20 del secolo scorso, ha progressivamente aumentato e mutato la propria attività nel corso degli anni. La sede attuale, Villa Martini in via dei Ciliegi 26 a Scandicci (FI), è stata attribuita alla Scuola alla fine degli anni ’50 mentre la proprietà della Scuola è passata alla Regione nel 1979. Compito primario è fornire cani addestrati alla guida di persone non vedenti. La Scuola alleva, seleziona i cuccioli, li addestra e li da in affidamento a famiglie volontarie. Inoltre svolge corsi di orientamento e mobilità, di istruzione all’utilizzo degli animali. Altre attività: Pet Therapy e addestramento di cani d’ausilio per disabili motori. La Stamperia Braille, fondata nel 1926, fin dalle origini si è occupata della trascrizione in braille di opere scolastiche, letterarie, musicali e riviste, trascritte per bambini e adulti non vedenti. Il trasferimento di proprietà e competenze della Stamperia alla Regione è avvenuto nel 1979. Come per la Scuola l’attività inziale si è progressivamente ampliata attraverso la promozione dei diritti dei disabili visivi, la tutela della loro condizione e del loro inserimento sociale attraverso la produzione di ausili e servizi innovativi di supporto alla loro autonomia in campo culturale, motorio e di integrazione sociale attraverso la produzione di testi, mappe tattili, pannelli, didascalie ecc.. che favoriscano l’accessibilità anche a musei, giardini, luoghi pubblici e di lavoro; realizzazione di libri tattili per bambini con tavole a rilievo, illustrazioni a colori e uso di materiali particolari; collaborazione con le associ azioni di tutela dei disabili visivi, ed in particolare con l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (UICI) ma anche con Enti, Università, Comuni, Musei e Fondazioni per la soluzione dei problemi legati all’accessibilità e all’integrazione; produzioni di varia natura come listini prezzi, menù per ristoranti, istruzioni per le compagnie aeree ecc.. su richiesta dei non vedenti o di altri soggetti che producono servizi in generale.

 Uno dei modelli che, a partire dagli ultimi anni, si sta affermando nel tentativo di dare una risposta al ‘Dopo di noi’, alternativa all’inserimento in Comunità Alloggio o residenze sanitarie per disabili, in grado di coniugare sostenibilità economica e collaborazione tra famiglie, associazioni di disabili ed enti pubblici, è la Fondazione di Partecipazione che nasce con una missione non lucrativa definita all’atto della costituzione ed immodificabile nel tempo.

Le Fondazioni di Partecipazione per il Dopo di noi lavorano per assicurare percorsi individualizzati di autonomia dei disabili in modo tale da garantire elevati standard di qualità della vita anche quando la persona non sarà più assistita dai caregivers familiari. La Regione, già col Piano Integrato Sociale Regionale 2002-2004, si è interessata al tema affidando alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa uno studio teso a individuare le forme giuridiche e tecniche più adeguate per la gestione delle Fondazioni di Partecipazione sul Dopo di noi e sostenendo economicamente, in alcuni casi, lo start up progettuale.

Attualmente in Toscana esistono 5 esperienze: Fondazione Il Sole Onlus, nata a Grosseto nel 2005 su iniziativa dell’Associazione Grossetana Bambini Portatori di Handicap e del Comitato Provinciale per l’Accesso; Fondazione Dopo di Noi, nata nel 2007 per volontà dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e Valdarno, insieme alla Asl 11, a due Istituti bancari e a varie associazioni; Fondazione Futura Dopo di Noi, costituita nel 2006 tra il Comune di Siena e l’Associazione di volontariato “Insieme”; Fondazione Nuovi Giorni, nata nel 2010 per iniziativa della Societ&ag rave; della Salute della Zona Fiorentina Sud Est; Fondazione Polis, costituita nel 2011 dalla Società della Salute e dagli 8 Comuni della Zona Fiorentina Nord Ovest. Anche il PISSR 2012-2015 prevede azioni di sostegno alle Fondazioni.

Insieme a Coni Toscana e Cip Toscana nel 2009 è stato avviato il progetto SportHabile: una rete di Centri SportHabile (ad oggi ce ne sono 69) dove è possibile praticare una o più discipline sportive grazie a strutture accessibili (parcheggi, servizi igienici, spogliatoi, strutture ricreative), attrezzature e ausili adeguati, personale qualificato. Parallelamente sono stati creati sportelli informativi, InformHabile, presso enti e strutture che si occupano di disabilità, per dare informazioni sulle possibilità del territorio ed orientare alla pratica sportiva. Quelli attivi sono 18. Inoltre Cip Toscana in collaborazione con la Scuola dello Sport del CONI Regionale e l’Università degli Studi di Firenze (Facoltà di Scienze Motorie) hanno avviato i Corsi FormHabile, rivolti agli operatori degli sportelli. Nel 2008, promosso dalla Regione e gestito dalla Sds Fiorentina Nord-Ovest, nasce il CRID, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione per l’accessibilità, con lo scopo di sperimentare tutta una serie di attività in materia di accessibilità e di superamento delle barriere. Tra le attività del CRID, che ha la sede presso la Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci: raccolta e diffusione di informazioni; counseling, sia a persone con disabilità per la gestione degli spazi domestici che a coloro che gestiscono strutture aperte al pubblico per renderle accessibili; consulenza ai Comuni per la stesura dei PEBA; formazione; coordinamento delle attività sul territorio per individuare strategie e strumenti per una reale diffusione della cultura dell’accessibilità e per l’inclusione delle persone con disabilità.

Il Progetto Regionale Autismo prevede, a partire dal 2008, la realizzazione della rete integrata di servizi per la diagnosi precoce e la cura e, dal 2014, la collaborazione tra istituzioni scolastiche e dell’ambito socio-sanitario per l’inclusione scolastica e azioni integrate per orientamento, formazione e lavoro. La Regione, per la presentazione da parte delle Asl di progetti sperimentali destinati a riqualificare e potenziare gli interventi e garantire risposte assistenziali appropriate ed adeguate ai bisogni ha messo a disposizione 1,4 milioni di euro per il 2014 ed il 2015. Per il progetto regionale Vita Indipendente, nato per garantire ai disabili gravi l’indipendenza della propria vita, evitando il ricovero nelle residenze assistite, la Regione ha progressivamente aumentato le risorse: dai 2 milioni di euro del 2009 è passato ai 9 del 2014, confermati anche per 2015 e 2016. Con legge regionale, la 66 del 2008, la Regione ha istituito il fondo regionale per la non autosufficienza, nell’ambito del progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente. A partire dal 2008 c’è stato un forte incremento dell’assistenza domiciliare, diretta ed indiretta. Nel 2009, primo anno di assegnazione del fondo, l’incremento percentuale rispetto al 2008 è stato di circa il 70%; negli anni a seguire, a parità di risorse assegnate, l’incremento ha registrato un trend più graduale a conferma della stabilizzazione della presa in carico della popolazione anziana ultrasessantacinquenne e della copertura del bisogno presente sui territori. Dal 2008 al 2014 lo stanziamento regionale è stato di quasi 500 milioni di euro. Per l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici o spazi pubblici, in seguito a bando del 2013 da 3 milioni di euro, sono stati approvati 85 interventi (interventi di riqualificazione di edifici e spazi; acquisto e messa in opera d’impianti ed attrezzature idonee a favorire l’accessibilità e la fruibilità degli edifici e degli spazi; adeguamento di postazioni di lavoro a seguito di assunzioni protette). Beneficiari: Comuni (in massima parte), Aziende sanitarie, Asp, Province, Unioni di Comuni. Molti interventi prevedono l’abbattimento delle barriere in scuole, musei, edifici comunali, centri storici. Invece per l’abbattimento di barriere architettoniche in alloggi ERP nel 2012 sono stati messi a disposizione 2,1 milioni di euro e attualmente i lavori sono in corso di realizzazione con l’utilizzo di circa un quarto delle risorse. Dal 2008 vengono erogati ausili ad alta tecnologia, tra i quali puntatori oculari, a persone con gravissime disabilità con l’obiettivo di agevolarne e incentivarne la comunicazione interpersonale e la possibilità di mantenere una soddisfacente vita di relazione anche nelle fasi più acute e invalidanti della patologia. Ogni anno, dal 2008, la Regione mette a disposizione da un minimo di 350 mila ad un massimo di 500 mila euro. Si tratta di importantissimi ausili per la comunicazione interpersonale non compresi attualmente nei LEA. Per le persone affette da SLA è stata avviata, dal 2009, una sperimentazione di interventi a sostegno della funzione assistenziale domiciliare. Grazie a questo progetto è stata assicurata la presenza quotidiana di un care-giver dedicato, in alternativa al ricovero residenziale o semiresidenziale in struttura sanitaria o sociosanitaria. Alle persone residenti in Toscana in situazione di non autosufficienza, assistite presso il proprio domicilio, viene erogato un assegno di cura mensile di 1.650 euro. Nel 2009 e 2010 la Regione ha stanziato 4 milioni di euro; dal 2011 l’intervento è finanziato con risorse del Fondo Nazionale per la Non autosufficienza. Tutto ciò permette di dare assistenza domiciliare a oltre 180 persone l’anno. Con il Fondo regionale per l’occupazione dei disabili (18 milioni di euro tra 2009 e 2013) sono stati erogati contributi a 140 disabili nel biennio 2012-2013 ed effettuati (con i benefici della L.68/99) oltre 5600 avviamenti tra il 2010 ed il 2013. Per l’inclusione di studenti disabili iscritti alle scuole secondarie di secondo grado (trasporto scolastico e assistenza socioeducativa ) i contributi regionali erogati a enti locali dal 2012 ad oggi ammontano a 4,5 milioni di euro.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/01/23/conferenza-regionale-disabilita-presentati-i-progetti-attivati-sul-territorio/

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Intervista al CRID. Questioni di accessibilità. Il quadro in Toscana

Le barriere architettoniche, i Peba e le ultime battaglie per l’accessibilità

Immagine: primipiano di Andrea Valdrè e Beatrice benesperiToscana TV canale 18 programma “Metropolis” Venerdì 31 Ottobre 2014. Si è trattato l’argomento assieme ai referenti del CRID- Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità

Per rivedere la trasmissione: https://www.youtube.com/watch?v=avTP4xWDzNs&feature=youtu.be&noredirect=1

In studio:

L’attuazione dei  PEBA Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche- nel territorio Toscano.

Dr. Andrea Valdrè, responsabile del servizio della Regione Toscana CRID- Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità –e Direttore della Società della Salute Fiorentina Nord Ovest

Arch. Beatrice Benesperi, consulente tecnico CRID- Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità-

Servizi esterni:

L’accessibilità dei mezzi di trasporto, Jacopo Melio La sua battaglia per poter prendere il treno #vorreiprendereiltreno ha incontrato grande attenzione dei media, dei cittadini, dei politici e degli amministratori. http://iacopomelio.altervista.org/

L’accessibilità dei Parchi giochi, Associazione I Camminatori folli che lanciano la sfida per raccogliere 37mila euro da destinare alla costruzione di un parco giochi inclusivo a Livorno. Per chi volesse donare un contributo per il loro progetto può visionare il seguente link: http://www.camminatorifolli.it/camminatorifolli/prossima_tappa_parco_inclusivo.html

Sindaco Emiliano Fossi di Campi Bisenzio dove è stata installata un altalena accessibile anche alle persone con disabilità nel giardino in Piazza Aldo Moro.

Saverio Tommasi e il suo video delle “mamme di Romagna”: una giornata al parco giochi inclusivo di Padova: http://youmedia.fanpage.it/video/aa/VBCo2uSw4Rdf2jZm

Claudia e Raffaella hanno creato un blog sull’argomento, con i confronti fra genitori e la mappatura dei parchi inclusivi di tutta Italia,:http://parchipertutti.blogspot.it/

Lo stato attuale di attuazione dei PEBA in Toscana:

Primo Monitoraggio effettuato nel 2008 dalla Regione Toscana, Provincia di Pistoia e Centro Tesis Università di Firenze che ha prodotto la pubblicazione “I Piani per l’Accessibilità. Una sfida per promuovere l’autonomia dei cittadini valorizzare i luoghi dell’abitare”.

Secondo Monitoraggio si articola in due fasi, Aprile 2013 effettuato dal CRID e Provincia di Pistoia, seconda e ultima fase Marzo 2014 effettuata dal CRID.

I Risultati dei monitoraggi:

Risultati 2008

Rispondenti al questionario:

Comuni rispondenti: 55,4% (n. 159)

Comuni non rispondenti: 44,6 % (n. 128)

(Comuni totali interpellati: 100% (n. 287)

Sui 159 Comuni rispondenti al questionario:

Stato di attuazione dei PEBA

Comuni che hanno elaborato PEBA o lo stanno elaborando 39%

Comuni che non hanno elaborato PEBA 61%

Risultati 2014

Rispondenti al questionario:

(sono aumentati di poco rispetto al 2008 però va sottolineato che è stata usata una diversa modalità per l’indagine)

Comuni rispondenti: 61,3% (n. 176)

Comuni non rispondenti: 38,7 % (n. 111)

(Comuni totali interpellati: 100% (n. 287)

Sui 176 Comuni rispondenti al questionario:

Stato attuazione PEBA

Comuni che hanno elaborato PEBA o lo stanno elaborando 54%

Comuni che non hanno elaborato PEBA 46%

(la situazione, anche se di poco, è migliorata rispetto al 2008) 

 

sENSibilizziamoci

Immagine: foto Docente Dott. Petrone davanti alla plateaE' con grande piacere che comunichiamo che si è tenuto questa mattina dalle ore 9:30 alle ore 12:30 presso la nostra sede il seminario sulla cultura sorda per i giovani del servizio civile regionale che operano nei punti Ecco Fatto di alcuni Comuni montani toscani.

La formazione prevista all'interno del progetto “sENSibilizziamoci” pensato e ideato da Lamberto Tozzi è stata organizzata dal C.R.I.D. -Centro Regionale di Informazione e Documentazione  per l’Accessibilità- in collaborazione con il Presidente di E.N.S.-Ente Nazionale Sordi, Consiglio regionale Toscana- Giovanni Tafi e Uncem Toscana con l'obiettivo di promuovere una sperimentazione su alcuni Comuni Toscani che ospitano il progetto Ecco Fatto!

I Comuni scelti sono Massa e provincia, Carrara, Montecatini, Colle Val D’Elsa e Massa Marittima, centri di aggregazione e soprattutto dove esiste un numero consistente di persone sorde.

Il progetto ”sENSibilizziamoci” ha come obiettivo la  sensibilizzazione ed avvicinamento dei ragazzi del servizio civile alla cultura sorda, di comprendere la condizione di una persona sorda di fronte ad un interlocutore,  fornire competenze basilari, ai ragazzi del servizio civile, utili per affrontare anche l’utenza sorda e diventare così mediatori per i servizi offerti dai punti Ecco Fatto.

Il seminario è stato condotto dal docente Petrone Roberto , coordinatore didattico per ENS toscana di corsi di insegnamento della LIS-Lingua dei Segni Italiana- che ha coinvolto i ragazzi in prima persona, mettendoli spesso in situazione e in condizione di riflettere sulla propria specifica condizione di operatori di un servizio aperto al pubblico, con un intervento, appunto, inclusivo verso tutti.

Il seminario “Come comunicare e offrire servizio alle persone sorde?” è stato un intervento inclusivo verso tutti ed ha trattato i seguenti temi:

  • Come comunicare con le persone sorde per una corretta accoglienza e offerta dei servizi allo sportello del servizio Ecco Fatto
  • Strumenti tecnologici idonei per comunicare con le persone sorde: a scopo comunicativo, a scopo informativo tramite inserimento dei filmati per siti internet per informare tutti i sordi
  • Cultura sorda: come comportarsi con le persone sorde e conoscere il patrimonio socio-culturale della comunità sorda.

 

L’accessibilità dei servizi di ginecologia e ostetricia alle donne con disabilità

a cura di Simona Lancioni

Componente del Coordinamento del Gruppo donne UILDM Qualche volta si rivolgono al privato. Pagando. E se anche l’ambulatorio privato è inaccessibile, sempre pagando, si può ottenere una visita domiciliare. Quella ginecologica, ad esempio, perché per essere eseguita non richiede l’uso di una strumentazione particolare. Qualche volta si attivano le reti informali (“l’amica ginecologa”). Qualche volta si tengono il fastidio. Sperano che passi, sperano che non sia niente. E la prevenzione? Scusa, quale prevenzione? Fare ricorso? Sì, a volte lo fanno, ci provano. Ma non possono passare tutta la vita a fare ricorsi, perché, dove vanno vanno, è sempre la stessa storia, o non entrano nell’ambulatorio, o i medici non sanno dove mettere le mani, e come ci arrivano sul lettino ginecologico? E come si visita una donna interessata da autismo che non accetta il contatto?

A fronte dei tanti racconti di donne con disabilità che testimoniano le difficoltà incontrate nell’accedere ai servizi di ginecologia e ostetricia, il Coordinamento del Gruppo donne UILDM ha ritenuto necessario svolgere un’indagine finalizzata a scoprire le ragioni di queste difficoltà. Le donne con disabilità, lo ricordiamo, sono spesso vittime di una discriminazione multipla originata dall’essere simultaneamente donne e persone con disabilità. L’indagine è stata condotta utilizzando un questionario standardizzato appositamente costruito grazie anche alla consulenza di Marialuisa Framarino dei Malatesta, docente di Ginecologia e Ostetricia dell’Università Sapienza di Roma; Tullia Todros, docente di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Torino; Paola Castagna, dottoressa che gestisce l’ambulatorio ostetrico-ginecologico dedicato alle donne con disabilità fisica e psichica all’Ospedale Sant’Anna di Torino; e Piera Nobili, presidente del Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità – CERPA – Italia Onlus. Ma non era nelle intenzioni del Coordinamento scrivere un trattato sull’accessibilità dei servizi sanitari. Infatti, pur avvalendosi di consulenze eccellenti, e pur essendo stata condotta con scrupolo e rigore metodologico, la nostra ricerca rimane comunque l’opera di un gruppo di volenterose volontarie. Questo non è un fattore di debolezza, è, invece, un punto di forza: siamo partite dalle donne con disabilità, dalle loro difficoltà, dalle loro aspettative (soprattutto da quelle disattese), per riaffermare il concetto che non si possono progettare e realizzare servizi sanitari senza conoscere il punto di vista delle e degli utenti dei servizi in questione.

L’indagine è stata condotta attraverso un campione (non probabilistico) composto di 61 strutture ed enti sanitari pubblici che, rispondendo al nostro questionario, hanno manifestato un’apprezzabile disponibilità. Tali strutture ed enti operano in contesti territoriali molto eterogenei (ci sono grandi città e piccoli paesi), e sono situati nelle seguenti aree geografiche: Asti e dintorni, Chioggia e dintorni, Livorno, Modena e dintorni, Pisa, Roma e dintorni, Sassari e dintorni. Il concetto di accessibilità a cui si è fatto riferimento non è quello, ormai datato e restrittivo, di abbattimento delle barriere architettoniche, ma quello della progettazione universale (Universal Design), e del benessere ambientale e relazionale.

I dati raccolti hanno evidenziato come nella progettazione, nella realizzazione e nell’organizzazione dei servizi sanitari non sia stato ancora recepito un approccio sistemico dell’accessibilità, ossia un modo di guardare all’accessibilità che non si limita a considerare i singoli ambienti o servizi, ma colloca gli stessi all’interno di un sistema complesso, di ambienti e servizi, coordinato e funzionante. In base a quest’approccio assumono rilevanza aspetti come i tempi di apertura al pubblico dei servizi sanitari: tanto minore è il tempo di apertura al pubblico, tanto maggiore potrebbe essere la difficoltà di accesso per l’utente. Il fatto che, soprattutto in alcuni paesi, si registri un numero di ore settimanali di apertura dei servizi molto basso (2, 4, 5, 6, 8 ore), e che ci sia una generale propensione ad erogare i servizi al mattino, ha una ricaduta sotto il profilo della conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi. Oppure, in questo approccio, assume rilevanza la presenza di un centro unico prenotazioni (CUP). Il CUP è a tutti gli effetti un indicatore di accessibilità, infatti la sua assenza scarica sull’utenza l’onere di trovare i riferimenti dei diversi uffici preposti a ricevere le prenotazioni delle differenti visite. Nel nostro campione solo il 42.62 % (una minoranza) degli enti coinvolti dichiara di averne uno. Rilevante è anche, ad esempio, la presenza di una reception: nel nostro campione essa è presente in 32 strutture (52.46 %), ma in 7 casi è stata segnalata la presenza di ostacoli lungo il percorso per raggiungerla e, in altrettanti, non c’è la possibilità di avvicinarsi agevolmente al banco informazioni con la sedia a rotelle. Importante è anche notare che solo in 7 di queste reception gli operatori sono stati preparati a comunicare con persone con disabilità sensoriali e con disabilità cognitive lievi. Fa invece una certa impressione scoprire che 26 strutture sanitarie (il 42.62 % del nostro campione) non dispongono di un bagno accessibile alle persone con disabilità. Importante è inoltre constatare che il 63.93 % delle sedi del nostro campione o non è servita da mezzi di trasporto pubblici, o è servita da mezzi di trasporto pubblici inaccessibili alle persone con disabilità. Ed è certamente significativo sapere che non sempre è possibile trovare uno spogliatoio accessibile all’interno degli ambulatori, e che, anche nei casi in cui è presente, non è scontato che esso garantisca la riservatezza della paziente nella fase preparatoria alla visita (un esempio: solo 23 – il 38.33 % – delle 60 strutture che effettuano le visite ostetrico-ginecologiche dispone di uno spogliatoio sufficientemente ampio da consentire il movimento di una persona in sedia a rotelle e di un eventuale accompagnatore, e due di essi non garantiscono la riservatezza della paziente). E’ inoltre importantissimo sottolineare che è stata riscontrata una generale impreparazione delle strutture sanitarie nel gestire le manovre di movimentazione delle pazienti che si spostano sedia a rotelle per consentire alle stesse di raggiungere il lettino ginecologico. E’ rilevante, ed insieme sconvolgente, infine, scoprire che solo una minima parte dei medici che svolgono le visite ostetrico-ginecologiche ha ricevuto una formazione sulle diverse disabilità (motoria, sensoriale ed intellettiva).

Questi, ovviamente, sono solo alcuni dati, più esplicitati e meglio commentati nel rapporto di ricerca. Li citiamo solo per dare un’idea di come è stata impostata l’indagine. E’ ovvio che l’accessibilità dei servizi di ginecologia e ostetricia è anche molto altro, e, infatti, nel rapporto di ricerca sono disponibili molti altri dati, e molti altri ancora avrebbero potuto essere raccolti, se solo ne avessimo avuto il tempo e l’energia, per approfondire, ad esempio, gli aspetti relazionali (che costituiscono anch’essi una variabile imprescindibile dell’accessibilità), sull’effettiva disponibilità all’ascolto, sull’organizzazione dei servizi, sulla corporeità (come si possono curare i corpi senza interrogarsi sulla corporeità propria e altrui?), ecc. Ma, lo ribadiamo, il nostro intento non era quello di scrivere un’opera enciclopedica. Il nostro scopo era ed è quello di denunciare le lacune riscontrate, e la conseguente discriminazione subita dalle donne con disabilità nell’accedere ai servizi sanitari, per consentirne la rimozione. Il nostro scopo era ed è quello di promuovere un modo diverso di pensare all’accessibilità degli ambienti sanitari (prezioso, a tal proposito, il testo curato dalla già citata Piera Nobili), quello di ribadire che l’accesso ai servizi sanitari sulla base di uguaglianza con gli altri cittadini, e senza discriminazioni fondate sulla disabilità, è un diritto (come esaustivamente argomentato da Carlo Giacobini, direttore responsabile di HandyLex.org), quello di fornire strumenti di approfondimento (utilissimo il repertorio di risorse documentarie in tema di progettazione accessibile di strutture sanitarie prodotto dal CRID, Centro Regionale Informazione e Documentazione sull’Accessibilità, promosso dalla Regione Toscana). Il nostro scopo era ed è, in ultima analisi, quello di favorire la diffusione di una cultura inclusiva che tenga in debita considerazione anche le differenze di genere.

Se ancora oggi molte donne con disabilità non riescono ad accedere ai luoghi e ai servizi sanitari, non dipende dal fatto che loro hanno una disabilità, ma dalla circostanza che spesso questi luoghi e questi servizi sono progettati, realizzati, organizzati e gestiti male, assumendo come unico standard di riferimento il/la “paziente sano/a”, senza considerare le tante diversità (di età, di genere, di condizione fisica, di etnia, ecc.), e senza coinvolgere l’utenza nella fase di progettazione. Chi progetta un ambiente ed un servizio sanitario progetta un’idea di salute, e non è più ammissibile, né tollerabile, che questa idea di salute si sottragga al confronto con le diversità che ogni essere umano, ognuno e ognuna a proprio modo, incarna.

Fonte: www.uildm.org

 

Giardini per tutti a Pontedera

Il 31 Maggio 2013 si è svolta una giornata a Pontedera organizzata dall'Urban Center volta a sensibilizzare sulle tematiche dell’accessibilità legata alle aree a verdi.

Nella prima parte sono state affrontate le tematiche della disabilità e dell’accesso alle aree a verde da vari punti di vista: dalla salute al sociale,  dalla progettazione alla vita di ogni giorno da affrontare. Varie voci per arrivare ad un risultato finale che tenga conto delle esigenze.

Tra i relatori la presenza di Giovanni Pasqualetti, in rappresentanza della Regione Toscana e del CRID,  ha affrontato le tematiche della disabilità e in particolare dell’esperienza dei cani guida addestrati a Scandicci presso la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi.

Sempre per il CRID ha partecipato anche l' Arch. Leris Fantini che dopo un primo momento di presentazione del servizio CRID ha riportato buoni esempi di accessibilità nel verde ed in particolare nei giardini traendo fonte sia da immagini italiane che straniere soffermandosi in particolare sull'aspetto inclusivo nella progettazione anche degli spazi verdi.

" Oggi, chi opera nell'ambito del “verde pubblico o privato destinato al pubblico”-afferma Leris Fantini- deve condividere un dato di fatto: l’inclusione sociale basata sulla non discriminazione e sulle pari opportunità deve garantire a tutte le persone la possibilità di vivere e godere pienamente dei beni e dei servizi creati dalla società.

Quindi, la fruibilità della natura e dell’ambiente, nei loro valori materiali e immateriali, assicura lo sviluppo della personalità e la migliore qualità della vita e pertanto deve essere garantita a tutti i cittadini con attenzione alle diverse esigenze e nel rispetto rigoroso degli ecosistemi.

Questo non significa "non far nulla" ma operare tenendo conto che le aree naturali protette e non solo, sono laboratori istituzionali, scientifici, di sviluppo sostenibile, di solidarietà, di formazione permanente; esse hanno un ruolo essenziale nel contribuire a difendere e valorizzare le ricchezze della natura e per diffondere la cultura del rispetto delle diversità umane, animali, vegetali."

Un richiamo forte viene dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall'Assemblea Generale il 13 dicembre 2006. 

…omissis…

“Articolo 9 Accessibilità”

Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali. Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicano, tra l’altro, a:

  • edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne, comprese scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro;
  • ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi informatici e quelli di emergenza;

Gli Stati Parti inoltre adottano misure adeguate per:

  1. sviluppare ed emanare norme nazionali minime e linee guida per l’accessibilità alle strutture ed ai servizi aperti o forniti al pubblico e verificarne l’applicazione;
  2. garantire che gli organismi privati, che forniscono strutture e servizi aperti o forniti al pubblico, tengano conto di tutti gli aspetti dell’accessibilità per le persone con disabilità;
  3. fornire una formazione relativa ai problemi di accesso con cui si confrontano le persone con disabilità a tutti gli interessati;
  4. dotare le strutture e gli edifici aperti al pubblico di segnaletica in caratteri Braille e in formati facilmente leggibili e comprensibili;
  5. mettere a disposizione forme di assistenza da parte di persone o animali e servizi di mediazione, incluse guide, lettori e interpreti professionisti esperti nella lingua dei segni, allo scopo di agevolare l’accessibilità a edifici ed altre strutture aperte al pubblico;
  6. promuovere altre forme idonee di assistenza e di sostegno a persone con disabilità per garantire il loro accesso all’informazione;
  7. promuovere l’accesso delle persone con disabilità alle nuove tecnologie ed ai sistemi di informazione e comunicazione, compreso internet; 
  8. promuovere alle primissime fasi la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di tecnologie e sistemi di informazione e comunicazione, in modo che tali tecnologie e sistemi divengano accessibili al minor costo." …omissis...

La seconda parte della giornata si è svolta con una tavola rotonda sul campo, relatori e partecipanti hanno fatto un trekking urbano, con tappe in due giardini di Pontedera: Bella di mai e Giardino di Via Nenni. Dove hanno effettuato una lezione pratica, dopo la lezione di teoria della prima parte della giornata.

Quale lo stato attuale? Quale le idee raccolte sino ad oggi? Come migliorare l’accessibilità all’interno dei giardini e tra i giardini e il connettivo urbano.

Il seminario è stato un primo step per poi giungere alla costruzione di un giardino per tutti, un giardino delle meraviglie, con giochi per tutti, sentieri tattilo olfattivi, spazi studiati con e per tutti.

  

 

Piani per l’Accessibilità: le sfide per l’autonomia dei cittadini

Quella dell'accessibilità delle città è una questione che investe e coinvolge soggetti di diverse aree e professionalità. L'importanza dunque di una progettazione puntuale è fondamentale. Se ne parlerà domani, martedì 23 ottobre, a Montecatini, nel corso del convegno 'Piani per l'Accessibilità: una sfida per promuovere l'autonomia dei cittadini e valorizzare i luoghi dell'abitare'.

Obiettivo dell'incontro: fare il punto sui Piani per l'Accessibilità, l'evoluzione dei Programmi per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche previsti dalle Leggi 41/1986 e 104/1992, e sui programmi d'intervento finalizzati a garantire a tutti i cittadini una maggiore fruizione degli edifici pubblici, degli spazi e dei servizi.

E' previsto un fitto programma di interventi, che vedranno la presenza di rappresentanti istituzionali, architetti, responsabili della programmazione ed economisti.

Il convegno, organizzato dalla Provincia di Pistoia, dal CRID (Centro Regionale Informazione e Documentazione sulla Disabilità) e sostenuto da diversi partner istituzionali e non, sarà interpretato in LIS e sottotitolato con respeaking da CulturAbile.

Fonte:www.disabili.com

 

“Dai diritti ai servizi”: si è svolto oggi il seminario del Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità

Diffondere la cultura dell’inclusione sociale e del benessere ambientale e garantire il diritto alla mobilità e all’accessibilità dei servizi per tutte le categorie di utenti. E’ questa la sfida del CRID – Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità – che stamattina ha tenuto il Seminario “Dai diritti ai servizi” all’interno dell’evento fieristico “Villaggio Solidale 2012”, promosso dal Centro Nazionale per il Volontariato, presso “Lucca Fiere & Congressi” a Lucca.

Gli obiettivi del CRID puntano alla realizzazione effettiva di città sostenibili, che garantiscano ai cittadini la piena vivibilità degli spazi pubblici e privati, sicurezza, accessibilità e partecipazione alla vita comunitaria.

Attualmente ci sono ancora troppe barriere architettoniche, che costituiscono un elemento di discriminazione indiretta per tutte quelle categorie di persone con disabilità fisiche o motorie, alle quali invece spettano per legge i diritti alla mobilità, alla vita indipendente, alla scelta del posto in cui vivere.

Per questo il Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità vuole promuovere e diffondere su tutto il territorio toscano la cultura dell’inclusione e del benessere ambientale, attraverso interventi tesi ad abbattere le barriere architettoniche e gli ostacoli, anche culturali, che impediscono ai cittadini la fruibilità e l’usabilità di spazi, oggetti e servizi. Il CRID punta anche a diventare il punto di riferimento regionale per quanto riguarda le attività di informazione e promozione delle tematiche legate alla progettazione urbanistica, edilizia e oggettuale, rispettosa dei diritti e dei bisogni di tutti i cittadini.

“Con il centro di informazione e documentazione sull’accessibilità – ha dichiarato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – vogliamo offrire, a livello regionale, un importante servizio per dare ulteriori risposte alle necessità di vita indipendente di tutte quelle persone che si trovano in condizioni di disabilità e disagio. Le attività di supporto svolte dal CRID assumono ancora più rilievo per coloro che vivono in aree disagiate, rurali e montane, per le quali le difficoltà sono maggiori perché spesso mancano i servizi essenziali, o sono fortemente limitati rispetto a quelli presenti nelle aree urbane. Il nostro obiettivo è quello di offrire a tutti i cittadini toscani un punto di riferimento regionale importante per promuovere la cultura dell’inclusione e del benessere ambientale, attraverso interventi di informazione e consulenza sia agli enti pubblici che ai privati cittadini”.

Fonte: Agipress

 

Accessibilità, inaugurato il Centro Regionale di Informazione e Documentazione

FIRENZE – L'obiettivo è diventare, a livello regionale, il punto di riferimento per enti, associazioni e privati in tema di diffusione della cultura dell'accessibilità, intesa non soltanto come concetto fisico (abbattimento barriere architettoniche) ma anche culturale.

Quindi, in generale, per migliorare la qualità della vita di tutti, non solo delle persone con disabilità. É il CRID, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull'accessibilità, che ha aperto stamattina il proprio ufficio presso i locali della Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci. L'iniziativa è il frutto della collaborazione tra Regione, Uncem Toscana, Provincia di Pistoia, Società della Salute Colline Metallifere e Alta val di Cecina, Articolazione Zonale della Media Valle del Serchio, Azienda U.S.L.2 Lucca Zona Distretto Valle del Serchio e Comunità Montane dell'Alta Val di Cecina, Colline Metallifere e della Media Valle.

“Esperienze come queste – ha detto l'assessore al welfare Salvatore Allocca – in altri stati europei, specialmente quelli del nord, rappresentano non dico la regola, ma sono comunque molto più diffuse e presenti rispetto a quanto accade a livello italiano. Dove comunque inizia a svilupparsi qualcosa di più significativo rispetto al passato. Sono cambiate le esigenze, la percezione del concetto di inclusione, in senso ampio. Diventa quindi necessario dotare il territorio di centri come questo in grado di fornire risposte concrete a richieste che, in tema di accessibilità, sono sempre più numerose. Ricordo, giusto per fare un esempio, che in Toscana è ancora esiguo il numero di Comuni che si sono dotati dei famosi PEBA, i Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Il Centro è stato creato anche per venire incontro alle difficoltà di chi ha il compito di redigere i piani”. “Con il centro di informazione e documentazione sull’accessibilità – ha dichiarato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – vogliamo offrire, a livello regionale, un importante servizio per dare ulteriori risposte alle necessità di vita indipendente di tutte quelle persone che si trovano in condizioni di disabilità e disagio. Le attività di supporto svolte dal CRID assumono ancora più rilievo per coloro che vivono in aree disagiate, rurali e montane, per le quali le difficoltà sono maggiori perché spesso mancano i servizi essenziali, o sono fortemente limitati rispetto a quelli presenti nelle aree urbane. Il nostro obiettivo è quello di offrire a tutti i cittadini toscani un punto di riferimento regionale importante per promuovere la cultura dell’inclusione e del benessere ambientale, attraverso interventi di informazione e consulenza sia agli enti pubblici che ai privati cittadini”.

I servizi offerti dal CRID sono gratuiti. Si possono consultare risorse, in formato digitale, su vari ambiti (superamento delle barriere fisiche, visive, uditive, cognitive ed emotive,  ricerche e monitoraggi sul territorio, articoli di riviste specializzate, libri, riviste, tesi e pubblicazioni sui temi di interesse,  legislazione nazionale e regionale, buone pratiche, prodotti facilitatori dell’autonomia a supporto della progettazione), viene offerta consulenza sull'accessibilità (edilizia, urbana, extraurbana, ambienti naturali, turistica e trasporti), su normativa e giurisprudenza in tema di barriere architettoniche, di sicurezza e comfort ambientale, di pianificazione su scala urbana, edilizia e ambienti naturali, su modalità di monitoraggio e lettura del bisogno. Inoltre vengono periodicamente attivate ricerche o azioni di supporto locale per le Amministrazioni che ne fanno domanda. Il dialogo avviene attraverso uno sportello telematico (forum, e-mail e newsletter) per gli incontri diretti sono su appuntamento


Il CRID, grazie alla collaborazione instaurata con il C.E.R.P.A.-Italia Onlus, il Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'Accessibilità, fa parte del CRIBA network, la rete dei servizi di informazione e consulenza attivati a livello regionale (per ora, oltre alla Toscana, in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia). Questo permette al Centro di poter contare sul supporto di tecnici specializzati, sulla cooperazione fra i diversi nodi della rete, sulla condivisione di conoscenze e di esperienze e sull'apprendimento reciproco. Analogamente a quanto avviene grazie ai tecnici della Provincia di Pistoia che possono avvalersi della collaborazione della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.

Fonte:Uncem Toscana

 

Article ID: # 319075
Ultimo aggiornamento: 03.10.2018
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